Filosofia Osteopatica – alla scoperta del Tai Chi

Filosofia Osteopatica – alla scoperta del Tai Chi

Studiare Osteopatia e scoprire il Taiji

 osteopatia3 osteopatia4 osteopatia5 osteopatia6

Il compito di qualsiasi disciplina dai principi salutistici, è quella di aiutare a trovare” la via dell’Infallibile Potenza dentro la fisiologia del corpo”.
Un famoso medico osteopata americano di nome Rollin E. Becker, allievo di William Sutherland(padre dell’osteopatia cranio-sacrale), diceva: “il corpo è avviato da una Forza Invisibile che si manifesta attraverso gli elementi anatomici e fisiologici; e lavorando con questo Maestro Meccanico si potrà dare al paziente (o al praticante) il servizio più puro, più efficiente e più esperto in qualsiasi delle arti curative possibili”.
Storia ed evoluzione dell’Osteopatia classica e Biodinamica

“Li dove scorre la linfa che dà la vita,
i vermi non mangeranno il legno vivo.
Se i cardini sono usati ogni giorno,
la ruggine non impedirà l’apertura di un cancello.
Il movimento dona salute e vita.
La stagnazione porta malattia e morte.”
(Proverbio della Medicina Tradizionale Cinese).

La forza vitale intrinseca al corpo, chiamata anche “ Respiro di Vita”, porta in sé una “Potenza” o “Forza Delicata”, che quando si trasmette al corpo, produce dei ritmi sottili.
In tutto ciò il Liquido Cefalo-Rachidiano (liquido nel quale è immerso e sospeso il Sistema Nervoso), ha un ruolo fondamentale nell’esprimere la Potenza del Respiro di Vita e nel distribuirla. Quando la Potenza è sostenuta dal Liquido Cefalo-rachidiano, essa genera un movimento simile alle maree, di fluttuazione. Questo movimento è molto importante, perché fino a quando esiste e viene espresso al meglio, ne deriva la salute.
Questa è la Vera Respirazione Primaria

osteopatia7

Se le espressioni ritmiche (le maree) che dipendono dal Respiro di Vita diventano congestionate, ristrette o limitate, allora il principio ordinatore e regolatore di base del corpo è ostacolato e la salute è compromessa.
Quando si parla di marea, bisogna pensare a un movimento che ha funzione terapeutica. Pensiamo ad una Forza generata nel Mare Profondo che permette di esercitare una spinta dell’acqua (Liquido Cefalo-rachidiano) verso la riva, come le dita della marea che entrano a colmare gli angoli e le fessure di un estuario. Ciò lo associamo ad un liquido che filtra le membrane, le fasce che avvolgono l’intero corpo. Durante il ritiro della marea, il Liquido Cefalo-Rachidiano viene richiamato attraverso le membrane e le fasce per ritornare al Punto che ha originato il movimento.
In questo esempio, possiamo osservare un movimento respiratorio di avanzamento e ripiegamento, di espansione e contrazione, che è una costante di qualsiasi essere vivente e di qualsiasi fenomeno naturale. Questo è “il Movimento Respiratorio Primario”.
I ritmi ciclici del Respiro della Vita, hanno due fasi di movimento che si descrivono come:
una Inspirazione Primaria
e
una Espirazione Primaria
che non sono collegate al battito cardiaco o alla respirazione toracica.
Durante la fase Inspiratoria, si manifesta nel corpo un delicato movimento che sale dal basso fino al cranio e nello stesso tempo si espande da parte a parte, orientato sulla linea mediana del corpo.
Nella fase Espiratoria, avviene il movimento contrario: lo stesso movimento che scende e si restringe da un lato e dall’altro del corpo. Queste due fasi costituiscono un ciclo.
Tale fenomeno si manifesta in tutte le parti del corpo, producendo ritmi che sono stati misurati scientificamente e che possono essere palpati da mani sensibili, ma percepiti attraverso un costante allenamento.
Lo stesso fiume che scorre nelle mie vene
notte e giorno, scorre nel mondo e danza
a tempo ritmico.
E’ la stessa vita che esplode di gioia
nella polvere del mondo in innumerevoli fili di erba
ed esplode in tumultuose ondate di foglie e fiori.
E’ la stessa vita che viene dondolata nella culla dell’oceano
della vita e della morte, nel flusso e nel riflusso.
(Rabrindranath Tagore)

Come si dice nella pratica dell’osteopatia biodinamica, bisogna:
1.per prima cosa, tranquillizzare se stessi per essere pronti a vedere i pazienti o gli allievi;
2.successivamente, riconoscere la quiete nel paziente o dell’allievo che si sta per incontrare.
Quando entro in armonia con la quiete relativa all’interno del paziente, ancora prima di cominciare a lavorare, sono in armonia con la base vera dell’essere del pz, che è anche simile al movimento della marea. Il paziente o l’allievo, ha lo stesso meccanismo vitale che ho io.
Dobbiamo imparare a comprendere che c’è un Operatore primario dentro di noi che conosce esattamente che cosa è la Salute e che costantemente la rilascia in superficie, a patto che noi Lo ascoltiamo. Questo Operatore vivente all’interno di noi manifesta sempre Salute; dal momento in cui siamo stati concepiti, fino alla morte, costantemente manifesta Salute.
Per ogni decennio della vostra vita abbiamo un modello di vita che è giusto per noi. Se abbiamo 20 anni, abbiamo un modello di salute che un’espressione di quel decennio. Matura come fa ognuno di noi e gradualmente cambia marcia, ma manifesta costantemente Salute. Il motivo per cui i pazienti, gli allievi, vengono da noi è perché la loro Salute si è annuvolata un po’ e sta piovendo su di loro, ma questo non cambia il fatto che sopra quelle nuvole c’è il sole splendente e la Salute è ancora disponibile.
Il dott. Sutherland diceva che il motore del funzionamento è o sta nel fulcro, non agli estremi della leva. Egli era solito illustrare la trasmissione di una vibrazione a un bicchiere d’acqua e l’osservazione della superficie di quel bicchiere dove si formava un punto fermo nel suo centro. E richiamava l’attenzione del fatto che questo era il fulcro all’interno del bicchiere e lo comparava al fulcro che raggiungiamo nel ridurre la fluttuazione del liquido cerebrospinale al suo punto di quiete, di controllo della marea. “E’ la tranquillità della marea che cerchiamo” direbbe, poiché in quella tranquillità c’è la Potenza della marea.
Egli insegnava che:
“è il fulcro ciò che leggete nei meccanismi del corpo, per ascoltare e sentire il funzionamento dei punti centrali, per ottenere la qualità del suono dei punti centrali, per notare il ritmo in quei momenti di pausa. Queste sono aree automatiche, mobili, sospese, ma sono un punto fermo di equilibrio, un importante punto di equilibrio che possiamo trovare lavorando con gli elementi del tessuto e i loro contenuti liquidi con il nostro tocco sapiente per portarli a questo punto d’equilibrio funzionante”.

Quando abbiamo raggiunto questo momento di pausa, arriva la potenza della marea per il processo di trasmutazione che normalizza il funzionamento del corpo. Come ingegneri umani, come medici, come terapeuti, trattiamo con la forza più potente all’interno del corpo umano quando impariamo ad usare i movimenti ondosi del corpo fisiologico, i movimenti ondosi designati dal Maestro Meccanico.

La natura ci ha dato molti esempi della Potenza e del peso dentro la tranquillità del suo funzionamento (fulcro):
L’occhio dell’uragano è un tremendo centro di tranquillità e perciò è una potente tranquillità. E’ inoltre un’area fulcro automatica, mobile, sospesa mentre si muove attraverso l’oceano.
I venti che soffiano sulla superficie della terra non possono soffiare subito ovunque. Ci deve essere un punto di quiete.
L’asse della ruota deve avere un punto di quiete intorno al quale la ruota si muove. E noi possiamo continuare ad andare.
Non stiamo trattando con un meccanismo statico per cui diciamo che stiamo calmi come se sedessimo sulle sedie. I nostri corpi sono un flusso dinamico di energia che opera dal momento del concepimento per tutta la vita, e all’interno di questi campi di energia ci sono momenti di tempo – momenti di quiete all’interno di questi campi di energia, fulcri nel tempo per vari bisogni fisiologici – e tutto è concentrato con la Potenza della tranquillità come il motore per l’azione che segue.
Dobbiamo capire il meccanismo di questa tranquillità e usarlo nella cura di noi stessi e dei nostri pazienti o allievi sviluppando veramente il senso del tatto, della palpazione, della funzione cinestesica (del movimento).
Ci vogliono mesi e anni di consapevolezza conscia e di esperienza.
Ci vogliono pazienti e pazienti, allievi e allievi, per un lungo periodo di tempo per imparare a sentire le molte gradazioni del moto e del movimento nella fisiologia di un corpo senza nome.
Non abbiamo bisogno di una spiegazione completa di cosa sia o da dove venga o dove vada dopo che ci è servita nel momento dell’uso. Dobbiamo trovare la tranquillità della marea nella fisiologia del corpo.

E’ necessario spostare l’attenzione dell’uomo
dalla
“eliminazione del dolore e della sofferenza”
alla
“restaurazione della salute dal dentro”.

Prendendo lezioni dalle arti orientali… ecco gli occidentali…

Gli esperti di arti marziali e di yoga, quando si siedono nella posizione di loto per meditare, non vanno a sedersi nella maniera che è quella di sedersi sul fondoschiena, come siamo seduti noi, poggiando dietro su una sedia e trasferendo la pressione del nostro sacro contro la sedia, restringendo i meccanismi respiratori primari e secondari. Al contrario si siedono in posizione eretta ed in avanti, con la colonna vertebrale diritta, si siedono sulle tuberosità ischiatiche e sulle cosce.
Cosa comporta questo?
Essi hanno sospeso il loro meccanismo respiratorio primario a mezz’aria – il loro intero meccanismo dalla volta cranica fino al sacro è letteralmente sospeso nello spazio.
Poiché questo meccanismo involontario si muove ritmicamente in avanti ed indietro, il liquido, le membrane a tensione reciproca, il sistema nervoso centrale e il meccanismo articolare può solo rimanere là in sospensione e permettere alla Potenza dentro il liquido cerebrospinale di alimentare ogni singola cellula del corpo. Permette alle membrane a tensione reciproca di muovere gentilmente le fasce in su e in giù e contemporaneamente di avvolgere e svolgere; permette alle ossa, ai legamenti, al sistema nervoso centrale e a tutto il resto di spostarsi e modificare il loro modello ad un micro livello che permette loro di spostarsi all’indietro fino ad un più normale meccanismo fisiologico. Sono letteralmente in uno stato di auto trattamento quando sono in quella posizione; stanno rendendo questo meccanismo un fattore vivente di funzione.
Ora, seduti sulle vostre sedie con i piedi a terra, raddrizzate le vostre colonne e spostatevi avanti lentamente in modo da essere seduti sulle ossa pelviche creando la curva lombare e non appoggiate totalmente la schiena sulla sedia. Quindi, tranquillamente, per un momento, con gli occhi chiusi, pensate al potente liquido cerebrospinale che si espande e si contrae ritmicamente. Questa è una sensazione interna – tranquillamente in voi stessi cercate di sentire un corpo liquido che arriva ad un punto di quiete e si espande, viene ad un punto di quiete e rifluisce, viene ad un punto di quiete e si espande, viene ad un punto di quiete e rifluisce, ritmicamente da 5 a 10 secondi. Fondete quella sensazione con il movimento in avanti ed indietro delle membrane a tensione reciproca focalizzandovi sul seno retto della dura madre(parte interna del cranio, all’altezza delle orecchie), il fulcro delle membrane a tensione reciproca. Focalizzate la vostra attenzione, non il vostro cervello mentale ma la vostra consapevolezza, sulle membrane a tensione reciproca nel fulcro. Tranquillamente. Calmi, state calmi e sentite questa vita in moto.

Questi principi originano dallo studio e dal lavoro di famosi Osteopati che hanno dato la possibilità di riflettere e di agganciarci alle discipline orientali sorte alcuni millenni fa e dimostrano che tutte queste tecniche, sono senza dubbio interconnesse e si ripetono attraverso la palpazione e il movimento del corpo, confermando la necessità di poterci sintonizzare con la Salute attraverso l’Ascolto e la pratica.
Antonio Colaci