Filosofia Osteopatica

Filosofia Osteopatica

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ANDREW TAYLOR STILL è l’ideatore della medicina osteopatica, nato nel 1828 nello stato del Missouri , fu capitano medico durante la guerra di seccessione nella Union Army. Fu promosso al grado di maggiore per meriti di servizio.

Cominciò a concepire l’idea che il corpo avesse dentro sé una farmacia naturale e che fosse perciò in grado di guarire da solo.
Sviluppò una forma di manipolazione per aiutare il corpo a liberare la circolazione e l’innervazione bloccata; alcuni dicono influenzato dalle antiche e sofisticate tecniche manuali utilizzate dai nativi d’America.

Che cosa è la Medicina Osteopatica

Dal punto di vista etimologico, la parola Osteopatia potrebbe derivare dal greco con il seguente significato:
OSTEON = OSSO
PATHOS = MALATTIA
Ma in un senso più ampio, questo vocabolo si riferisce ad un sistema terapeutico basato sul principio che il corpo, in una situazione di normale equilibrio e con un adeguato apporto nutritivo è in grado di difendersi da molte situazioni patologiche.

La medicina osteopatica riconosce il sistema NEUROMUSCOLOSCHELETRICO come aspetto predominante nella salvaguardia della salute.
Spesso infatti i processi di malattia si manifestano nel sistema muscoloscheletrico, e tali manifestazioni diventano reperti di grande importanza diagnostica per l’osteopata, infatti il sistema muscoloscheletrico è connesso intimamente con tutti gli altri sistemi del corpo attraverso il sistema nervoso volontario e involontario.
Il sistema muscoloscheletrico è dunque specchio dei disordini negli altri sistemi del corpo.

L’Osteopata considera il paziente come un’unità integrata di sistemi e funzioni corporee correlati tra essi.
In aggiunta al ruolo centrale assegnato al sistema neuromuscoloscheletrico, un altro principio fondamentale della Medicina Osteopatica è quello che la struttura governa la funzione. Un’anormalità nella struttura di qualsiasi parte del corpo porta ad una disfunzione che può manifestarsi sia vicino che lontano dalla struttura in questione.

Per correggere un disordine meccanico nel corpo, l’osteopata esegue manipolazioni terapeutiche. La manipolazione osteopatica è gentile e controllata. Può essere indirizzata alle articolazioni, ai muscoli, al tessuto fasciale, ai visceri.
E’ utilizzata per ripristinare la circolazione arteriosa o venosa, il drenaggio linfatico e gli impulsi del sistema nervoso.
Esistono molte tecniche nella medicina osteopatica come l’approccio cranio-sacrale,
viscerale e fasciale.

Filosofia osteopatica

1- IL CORPO E’ UN’UNITA’
Ciò che unisce le varie parti del corpo è la FASCIA, un tessuto fibroso che riveste muscoli ed organi e che agisce come supporto per arterie, vene, vasi linfatici e nervi.
Queste Fibrille tubolari di collagene (fibroblasti sotto il controllo del sistema endocrino) uniscono il corpo intero in una matrice fluida che va dalla testa ai piedi.
LA MEDICINA OSTEOPATICA CONCEPISCE IL CORPO COME UN’UNITA’, LE CUI PARTI UNITE DALLA FASCIA LAVORANO A BENEFICIO DELL’INTERO ORGANISMO.

2 – STRUTTURA E FUNZIONE SONO CORRELATE
Ogni parte del corpo compie una funzione dettata dalla sua struttura.
Come la struttura governa la funzione, così una struttura anormale o danneggiata darà luogo ad una disfunzione.

3 – IL CORPO POSSIEDE MECCANISMI DI AUTOREGOLAZIONE
I meccanismi di riflesso neuronale fanno da monitoraggio continuo alle funzioni corporee: per esempio i seni carotidei e i barocettori controllano costantemente la pressione del sangue ed aggiustano di conseguenza la frequenza cardiaca e la contrattilità del cuore in risposta ai cambiamenti pressori.

4 – IL CORPO HA UNA CAPACITA’ INNATA DI AUTODIFESA E DI AUTORIPARAZIONE
L’abilità del corpo nell’autoripararsi è facilmente dimostrabile se osserviamo come guariscono tagli o fratture. Sono le proprietà rigenerative di alcuni tessuti a far si che la guarigione abbia luogo, il medico può provvedere a creare le circostanze affinchè tale guarigione abbia luogo, ma è l’innata capacità di autoriparazione del corpo a ripristinare la salute.
Il contributo del medico è quello di rimuovere gli ostacoli affinchè il corpo possa dare una buona prestazione (equilibrio omeostatico).

L’Osteopatia e il Taiji sono strettamente legati tra loro poichè si occupano di ripristinare il movimento corretto nel corpo e di riallineare la postura.

L’ Osteopatia agisce con l’aiuto del terapista che riarmonizza le strutture attraverso l’ascolto dei tessuti.
Il Taiji aiuta a riacquistare il giusto stato di equilibrio attraverso l’ascolto e l’intuizione che il nostro corpo con le posture ci fornisce.

Il Taiji infatti ci viene in aiuto con le sue manifestazioni “di intelligenza naturale” la ricerca cioè di un gesto spontaneo, “naturale”, può infatti contribuire a migliorare quella capacità di adattabilità innata, che ci permette di gestire in modo intelligente eventi improvvisi o inaspettati, cioè quei fattori stressanti che mettono a dura prova il nostro sistema di regolazione omeostatico.
Sul piano fisico i movimenti rotondi, lenti e continui consentono di rinforzare l’apparato muscolo-scheletrico, sciolgono le articolazioni, lavorano sugli organi nel rigoroso e pieno rispetto del corpo, che non viene mai sottoposto a forti sollecitazioni, ma delicatamente accompagnato verso una “forma migliore” sollecitando il tessuto fasciale
Come recentemente scoperto in occidente con la psicosomatica, la “mente” somatizza i propri disagi nel corpo, creando un campionario di malattie ampio e vario. I cinesi con il loro meraviglioso senso del paradosso hanno ribaltato le regole del gioco, così se in occidente si cura la mente per far star bene il corpo, in Cina si lavora sul corpo per sciogliere i blocchi emotivi e guarire così la mente.

Dovremmo mettere in condizioni ottimali il nostro corpo e la nostra energia interna in modo tale che possa scorrere liberamente senza intoppi ne stagnazioni.
Non si tratta certo di fare ginnastica a caso, ma ci vogliono forme e posture ben precise e il Taiji è uno dei mezzi più appropriati.
Se la vostra posizione è equilibrata e il movimento è naturale, aumenterà la vostra sensibilità percettiva.
Avere il controllo del respiro attraverso una respirazione molto naturale, facile e fluida, e portare all’interno del proprio corpo uno stato di grande quiete mentale (benessere) per sentire il flusso (dell’energia vitale) che è in noi.

I’Ostepatia e il Taiji sono il risultato di un accumulo di esperienze che sono in stretta relazione (comunicazione) con la vita, e quindi non si discostano molto dai nostri comportamenti quotidiani.
Quando riusciamo ad allinearci col sistema naturale delle cose, e solo con questo, si crea lo spazio per contenere più energia, per mantenere cioè un buono stato di salute.

Franco Maiuri